1866 |
Con la Terza guerra d'indipendenza il Regno d'Italia annette il Veneto, il Friuli centrale e occidentale (le attuali provincie di Udine e Pordenone).
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1867 |
La riforma costituzionale dell'Impero asburgico concede all'Ungheria la condizione di parità con l'Austria. Nasce l'Impero austroungarico diviso in due stati separati che mantengono in comune il sovrano (l'imperatore d'Austria), la politica estera, economica e militare.
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1882 |
Il Regno d'Italia stipula la Triplice alleanza con la Germania e l'Austria-Ungheria.
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1914 |
28 giugno: Gavrilo Princip uccide a Sarajevo l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'Impero austroungarico, e sua moglie.
28 luglio: Scoppia la Prima guerra mondiale in seguito alla dichiarazione di guerra dell'Impero asburgico alla Serbia. L'obiettivo bellico di Belgrado è l'unificazione degli slavi del sud. L'Italia rimane neutrale contestando di non essere stata consultata prima della dichiarazione di guerra. |
1915 |
26 aprile:
Viene stipulato il Patto segreto di Londra tra l'Italia e le potenze dell'Intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia) che impegna l'Italia ad entrare in guerra contro l'Austria-Ungheria. Gli accordi prevedevano come compensi territoriali a favore dell'Italia il Trentino, il Tirolo del Sud (Alto Adige), Trieste, Gorizia, l'Istria e la Dalmazia ma escludevano Fiume.
30 aprile: Viene fondato il Comitato jugoslavo, movimento politico con sede a Londra volto a promuovere la creazione di uno stato unitario e democratico degli slavi del sud. 24 maggio: L'Italia entra in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa dopo essere uscita dalla Triplice alleanza. |
1917 |
20 luglio:
Il Comitato jugoslavo firma con i rappresentanti del Regno di Serbia la Dichiarazione di Corfù con cui vengono poste le basi dello stato unitario jugoslavo, ovvero degli slavi del sud.
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1918 |
1 dicembre:
Il principe reggente del Regno di Serbia, Aleksandar Karadjordjević, proclama la fondazione del Regno dei serbi, croati e sloveni sotto la corona di suo padre re Pietro I Karadjordjević. Un mese e mezzo prima della Conferenza di pace di Versailles, nasce il nuovo Stato degli slavi meridionali dall'unione di due regni indipendenti, la Serbia e il Montenegro, e dall'adesione di vaste zone dell'ex Impero asburgico quali Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Vojvodina.
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1919 |
18 gennaio:
Si apre la Conferenza di pace a Versailles.
23 marzo: Vengono fondati i Fasci italiani combattimento. Il mese successivo viene fondata la sezione di Trieste. 18-19 aprile: Si riunisce il primo congresso dei comunisti jugoslavi a Belgrado. 10 settembre: Viene firmato il trattato di pace di San Germain en Laye tra le potenze vincitrici e la neonata Repubblica austriaca. Nell'Alto Adriatico, la Val Canale, Trieste, l'Istria, diverse isole dalmate e la città di Zara vengono assegnate all'Italia. Mentre parti della Bassa Stiria e della Carinzia vennero assegnate al Regno dei serbi, croati e sloveni. 12 settembre: D'Annunzio realizza la cosiddetta impresa di Fiume occupando la città con alcune migliaia di legionari e proclamando la sua annessione al Regno d'Italia. |
1920 |
13 luglio:
A Trieste le camicie nere danno alle fiamme il Narodni Dom (Hotel Balkan), sede centrale delle organizzazioni culturali, politiche ed economiche degli sloveni.
14 agosto: Viene costituita la Piccola intesa, patto che unisce Cecoslovacchia e Jugoslavia in un'alleanza contro il revisionismo italiano ed ungherese. L'anno successivo aderisce anche la Romania. 12 novembre: Il Trattato di Rapallo definisce il confine tra il Regno d'Italia e il neo-costituito Regno dei serbi, croati e sloveni. L'Italia ottiene tutta la provincia austriaca del Litorale, l'Istria, e parte della Carniola come previsto dal Patto segreto di Londra mentre è costretta a rinunciare alla Dalmazia, con l'eccezione di Zara. La città di Fiume, non prevista dal Patto, viene dichiarata Stato Libero posto sotto la tutela della Società delle Nazioni. |
1921 |
primavera:
La federazione fascista di Trieste è la maggiore in Italia, con 14.756 iscritti (il 18% del totale nazionale degli aderenti al partito).
28 giugno: Approvazione della costituzione del Regno dei serbi, croati e sloveni. |
1922 |
3 marzo:
Un gruppo di fascisti porta a termine un colpo di stato nello Stato Libero di Fiume assumendo temporaneamente il potere nella città.
28 ottobre: Marcia su Roma. Due giorni dopo il colpo di stato Benito Mussolini viene nominato primo ministro dal re Vittorio Emanuele III che gli affida l'incarico di formare il nuovo governo. |
1923 |
La riforma scolastica varata dal ministro Gentile ammette come unica lingua di insegnamento l'italiano. Negli anni successivi vengono chiuse le scuole di lingua croata o slovena.
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1924 |
27 gennaio:
Con l'accordo di Roma, l'Italia e il Regno dei serbi, croati e sloveni si spartiscono lo Stato Libero di Fiume. L'Italia annette la città ed una striscia costiera, il resto del territorio passa sotto sovranità jugoslava.
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1925 |
15 ottobre:
Un regio decreto proibisce l'uso di lingue diverse dall'italiano nelle sedi giudiziarie; la proibizione viene estesa a tutti gli uffici dell'amministrazione, per poi allargarsi ai negozi e ai locali pubblici; vengono eliminate le insegne pubbliche e la cartellonistica in sloveno e in croato.
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1926 |
10 gennaio:
Una nuova legge prevede l'italianizzazione dei nomi e dei cognomi. I toponimi non italiani vengono cancellati e sostituiti.
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1927 |
giugno:
In Italia il Ministero dell'interno, chiude quasi tutte le organizzazioni culturali ed economiche slovene e croate della Venezia Giulia, con l'eccezione di alcune società di assistenza e di mutuo soccorso, e ne confisca i beni. A partire dagli anni '30 la repressione diviene totale.
autunno: Sul Monte Re (UD) e a Trieste vengono fondate le due organizzazioni di resistenza antifascista armata di matrice irredentista slovena e croata: il TIGR (acronimo di Trst, Istra, Gorica e Reka) e il suo ramo triestino Borba (“lotta” in sloveno). Entrambe si proponevano la liberazione dal fascismo e l'annessione alla Jugoslavia dei territori abitati da popolazioni slovene e croate. 1 ottobre: Viene proibita la pubblicazione di giornali nelle lingue slave. |
1928 |
20 giugno:
Stjepan Radić, il capo del maggiore partito croato, il Partito dei contadi, viene ferito a morte nel parlamento jugoslavo.
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1929 |
6 gennaio:
Colpo di stato monarchico a Belgrado e chiusura del parlamento. Il re Aleksandar Karadjordjević proclama la dittatura regia.
24 marzo: In Italia, alla minoranza slovena è fatto divieto di votare per i propri rappresentanti nelle elezioni per il parlamento. 3 ottobre: Il Regno dei serbi, croati e sloveni assume la denominazione di Regno di Jugoslavia. |
1930 |
10 febbraio:
Il ramo triestino del TIGR compie l'attentato contro la redazione de ”Il Popolo di Trieste”, organo del partito fascista locale: un giornalista perde la vita, tre persone sono ferite.
6 settembre: Quattro esponenti del TIGR sono giudicati colpevoli di attentato contro lo stato con sentenza del Tribunale speciale per la difesa dello stato. Vengono condannati a morte e fucilati presso il poligono militare di Basovizza. |
1934 |
9 ottobre:
Re Aleksandar viene assassinato a Marsiglia in un attentato organizzato dai nazionalisti croati del movimento ustaša e dai macedoni del movimento VRMO. Ha inizio la reggenza del principe Pavle.
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1937 |
autunno:
Tito viene incaricato da Stalin di guidare il partito comunista jugoslavo quale segretario generale. Inizia le attività clandestine per la riorganizzazione del partito, fuori legge dal 1921.
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1938 |
5 settembre:
In Italia inizia la promulgazione delle leggi razziali.
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1939 |
1 settembre:
Con l'invasione tedesca della Polonia inizia la Seconda guerra mondiale.
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1940 |
10 giugno:
L'Italia entra in guerra a fianco della Germania nazista.
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1941 |
25 marzo:
La Jugoslavia aderisce al Patto tripartito con le potenze dell'Asse nella speranza di evitare la guerra.
27 marzo: L'esercito, facendo leva su un diffuso sentimento di ostilità verso la Germania, organizza un colpo di stato anti-nazista a Belgrado. Il principe reggente Pavle viene spodestato senza spargimento di sangue. Gli succede Peter II, figlio di Aleksandar I assassinato a Marsiglia nel 1934. 6 aprile: Dopo un pesante bombardamento di Belgrado, la Jugoslavia viene invasa ed occupata da Italia, Germania, Ungheria, Bulgaria. 10 aprile: Viene proclamato lo Stato indipendente di Croazia (NDH), governato dal leader collaborazionista ustaša, Ante Pavelić. L'esercito tedesco entra a Zagabria. 17 aprile: L'esercito jugoslavo firma la capitolazione e il re con il governo parte per l'esilio recandosi a Londra. La Jugoslavia viene spartita fra i vincitori: l'Italia ottiene la Slovenia meridionale, parte del litorale dalmata e delle isole croate e Kotor/Cattaro. La Germania annette al Reich la parte settentrionale della Slovenia e impone un regime di occupazione militare in Serbia ed un'amministrazione diretta nel Banato. L'Ungheria ottiene l'annessione della Vojvodina e dei territori sloveni e croati ad est del fiume Mur. 27 aprile: I comunisti sloveni fondano il Fronte antimperialista che, dopo l'aggressione nazista all'URSS, prende il nome in Fronte di liberazione sloveno (OF). Nei mesi successivi si organizza nel resto dei territori occupati della Jugoslavia la resistenza armata contro i nazi-fascisti. 26 ottobre: Il Ministero dell'interno decide di trasferire i numerosi "ex-jugoslavi" (così vengono definiti gli sloveni e i dalmati internati) nelle colonie di Lipari e Ustica. novembre: Vengono costituiti i tribunali militari. Quello di Lubiana giudicherà, fino al settembre 1943, oltre 8.000 cittadini sloveni, pronunciando 83 condanne a morte, 412 ergastoli e 3.000 condanne superiori a trent'anni di reclusione. |
1942 |
febbraio-marzo:
Lubiana viene rastrellata e recintata da 34 chilometri di filo spinato sorvegliati da 69 postazioni militari.
1 marzo: Il generale Roatta elabora la "Circolare 3C" che prevede disposizioni repressive quali l'arresto dei componenti delle famiglie dei partigiani, la distruzione delle loro case e la confisca dei beni. 7 luglio: Viene aperto il campo di concentramento di Rab/Arbe. Altri campi vengono allestiti a: Monigo, Chiesanuova di Padova, Gonars, Renicci etc. 26 novembre: A Bihac, in Bosnia Erzegovina, si riunisce la prima assemblea dei rappresentanti della zone liberate dall'Esercito popolare di Liberazione e viene fondato l'Avnoj, il Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. |
1943 |
8 settembre:
L'Italia firma l'armistizio con gli Alleati.
10 settembre: L'Alto Adriatico viene occupato militarmente dalla Germania e viene istituita l'Operationszone Adriatisches Kustenland o Zona d'operazione litorale adriatico (province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana e le isole del Quarnaro). 13 settembre: Con la Dichiarazione di Pisino, il movimento di resistenza jugoslavo proclama l'annessione dell'Istria e di Fiume alla Croazia. settembre: In Istria si assiste alla prima fase delle violenze di massa dette foibe. settembre-ottobre: Come altrove in Italia, anche nel Friuli e nella Venezia Giulia nascono i Comitati di liberazione nazionale (CLN) che collaborano con la resistenza jugoslava. Nonostante il comune obiettivo della liberazione dal nazi-fascismo, i due movimenti sono divisi rispetto alla soluzione da dare alla questione del confine. ottobre: I tedeschi istituiscono a Trieste, nella Risiera di San Sabba, un lager nazista sotto il comando di Odilo Globocnik, ufficiale delle SS di origine austriaca nato a Trieste. 29 novembre: L' Avnoj, il Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia, si riunisce per la seconda volta a Jajce ed approva la risoluzione sulla nuova struttura federale del paese. |
1944 |
aprile:
Nella Zona d'operazione del Litorale Adriatico si intensifica la repressione del movimento partigiano da parte delle truppe naziste.
giugno: Gli Alleati riconoscono ufficialmente l'Avnoj come interlocutore politico in rappresentanza della Jugoslavia. estate: Truppe della Repubblica sociale italiana sono inviate nel territorio del Litorale adriatico a sostegno dell'occupante tedesco. 28 ottobre-1 novembre: Partigiani jugoslavi entrano a Spalato e Zara. novembre: L'Avnoj decide di nazionalizzare le proprietà tedesche in Jugoslavia. 16 novembre: Il generale italiano Roatta, responsabile di crimini di guerra nella Jugoslavia occupata, viene arrestato. L'anno dopo, durante il processo presso l'Alta corte di giustizia di Roma, Roatta riesce a fuggire. |
1945 |
7 febbraio:
A Porzus/Poržus, in provincia di Udine, vengono uccisi 21 partigiani della Osoppo, brigata di orientamento cattolico-liberale e socialista, per mano di un gruppo di italiani del Gruppo di Azione Patriottica (GAP) di ispirazione comunista.
8 marzo: Il Maresciallo Josip Broz Tito, che aveva guidato la guerra di liberazione partigiana jugoslava, diventa primo ministro e forma il primo governo del paese. 1 maggio: La IV armata jugoslava occupa Trieste e Gorizia. Inizia la seconda ondata di eccidi di massa nelle foibe giuliane che dura fino ai primi di giugno quando vengono delimitate le zone di occupazione tra anglo-americani e jugoslavi. 3 maggio: Le truppe jugoslave entrano a Fiume. 8 maggio: Le truppe jugoslave entrano a Zagabria. 24 maggio: Da Fiume inizia l'esodo di massa della comunità italiana. 9 giugno: Viene firmato a Belgrado l'accordo per delimitare le zone d'occupazione tra jugoslavi e anglo-americani lungo la cosiddetta linea Morgan: la Zona A è affidata agli Alleati e comprende i territori ad ovest di Trieste - Caporetto – Tarvisio e la città di Pola; la Zona B ad est della linea Morgan viene assegnata alla amministrazione jugoslava. 12 giugno: In applicazione dell'accordo di Belgrado, le truppe jugoslave lasciano Gorizia, Trieste e Pola all'amministrazione anglo-americana del Governo Militare Alleato (Amg). settembre: Per risolvere il dissidio tra autorità italiane e jugoslave nella definizione del nuovo tracciato di confine, le potenze vincitrici nominano una commissione di esperti per raccogliere i dati sulla composizione etnica delle zone contese. 29 novembre: Proclamazione della Repubblica popolare federativa jugoslava che successivamente viene rinominata Repubblica socialista federale jugoslava. Il re Peter II è deposto dall'Assemblea costituente. Il Maresciallo Tito diviene presidente. |
1946 |
31 gennaio:
Viene promulgata la prima costituzione jugoslava del dopoguerra su modello sovietico. La Federazione è composta da sei Repubbliche costituenti (Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovenia).
aprile: La relazione finale della commissione di esperti costituita nel 1945 dagli Alleati stabilisce la prevalenza italiana nei distretti di Tarvisio, Gorizia, basso Isonzo, Trieste, Istria occidentale e meridionale. |
1947 |
27 gennaio:
Inizia l'esodo da Pola della comunità italiana assistita dal Governo italiano e dal Governo Militare Alleato.
10 febbraio: Il Trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 sancisce il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia. L'Italia perde definitivamente i territori ad est della linea Morgan vedendosi ridotta la provincia di Gorizia e lasciando Pola, Fiume e la città di Zara. Il trattato stabilisce anche l'istituzione del Territorio libero di Trieste posto sotto l'amministrazione di un governatore nominato congiuntamente da Italia e Jugoslavia e garantito dall'ONU nella sua indipendenza. La soluzione non vine mai applicata e l'area di Trieste rimane divisa in due parti: Zona A - con amministrazione militare anglo-americana; e Zona B - con amministrazione militare jugoslava. |
1948 |
1 gennaio:
Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. L'articolo 6 recita "La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche".
20 marzo: Stati Uniti, Regno Unito e Francia emettono la "Dichiarazione tripartita" con cui sostengono la necessità di ricondurre sotto sovranità italiana l'intero TLT alla luce dell'impossibilità di pervenire alla nomina congiunta di un Governatore del Territorio Libero di Trieste (TLT) e constatate le violenze contro la comunità italiana da parte jugoslava nella Zona B. 28 giugno: Stalin espelle il Partito Comunista Jugoslavo dal Cominform (Ufficio di informazione dei partiti comunisti) fondato l'anno prima. Nei calcoli di Stalin la rottura doveva risultare nella rimozione di Tito dalla guida della Jugoslavia e nel disciplinamento degli altri partiti comunisti dell'Europa orientale. |
1949 |
luglio:
La Jugoslavia estende la sua valuta ufficiale, il dinaro, anche alla zona B di Trieste come unica moneta e conferma l'intenzione di annetterla.
8 settembre: In reazione alla crisi tra Mosca e Belgrado, gli Stati Uniti concedono un prestito di 20 milioni di dollari alla Jugoslavia allo scopo di sostenerla nel confronto con l'Urss. |
1950 |
27 giugno:
La Jugoslavia riforma il proprio modello socialista in alternativa a quello sovietico. Viene introdotto il sistema dell'”autogestione operaia” che prevede una certa autonomia decisionale delle imprese e la partecipazione dei lavoratori.
23 dicembre: L'Italia e la Jugoslavia sottoscrivono un accordo economico bilaterale volto a risolvere le pendenze finanziarie derivanti dal Trattato di pace. |
1952 |
15 maggio:
La legislazione jugoslava viene estesa alla zona B di Trieste.
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1953 |
12 gennaio:
La Jugoslavia adotta una nuova costituzione e abbandona la collettivizzazione delle campagne ripristinando la proprietà privata della terra.
14 gennaio: Il Maresciallo Tito viene nominato presidente della Jugoslavia. 8 ottobre: Gli USA e la Gran Bretagna formulano la Dichiarazione bipartita con cui rendono nota l'intenzione di lasciare la Zona A di Trieste all'amministrazione italiana. 9 ottobre: La Jugoslavia invia nuove truppe dell'esercito a presidiare la frontiera con l'Italia provocando un'analoga reazione da parte italiana. 5 novembre: A Trieste si scontrano dimostranti italiani e polizia: una bomba uccide sei manifestanti in un corteo. |
1954 |
5 ottobre:
Viene sottoscritto il Memorandum di Londra con cui la Zona A del mai realizzato Territorio Libero di Trieste passa dall'amministrazione anglo-americana all'Italia, e si conferma il controllo jugoslavo sulla Zona B.
Il Memorandum prevede che i membri della minoranza italiana in Jugoslavia entro un anno possano “optare” per la cittadinanza italiana. Inizia l'ultima ondata dell'esodo dalla Jugoslavia che complessivamente comporta lo sradicamento del 90% della comunità italiana dal paese. Uno statuto speciale allegato al Memorandum enumera i diritti di tutela culturale, scolastica e linguistica degli sloveni a Trieste e degli italiani nelle zone del Capodistriano e di Buje, diritti che solo lentamente troveranno applicazione. 25 ottobre: Le truppe anglo-americane si ritirano dalla zona A di Trieste. |
1955 |
31 marzo:
Viene firmata a Roma la Convenzione di commercio e navigazione fra l’Italia e la Jugoslavia, conosciuta come 'Accordi di Roma sugli scambi locali del piccolo traffico di frontiera'. La convenzione viene confermata ed estesa nel 1957 e nel 1962 (Accordi di Udine).
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1957 |
5 giugno:
A Gorizia viene fondata l'Unione economico-culturale slovena (Slovenska kulturno-gospodarska zveza, SKGZ), la prima istituzione che rappresenta in modo unitario la minoranza slovena in Italia.
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1961 |
1 settembre:
La Jugoslavia ospita a Belgrado la prima conferenza ufficiale dei 25 paesi non allineati. Nel contesto della guerra fredda il gruppo si propone come alternativo ai due blocchi contrapposti. Il movimento con il tempo raccoglie l'adesione di 75 paesi ma non si istituzionalizza.
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1962 |
31 ottobre:
Vengono sottoscritti gli Accordi di Udine che regolano la circolazione delle persone ed il traffico stradale e marittimo tra le zone limitrofe lungo il confine italo-jugoslavo.
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1963 |
31 gennaio:
Il parlamento italiano istituisce la Regione autonoma a statuto speciale Friuli Venezia Giulia. Lo statuto della Regione, all'articolo 3 riconosce la parità di diritti a tutti i cittadini, indipendentemente dal gruppo linguistico, e la salvaguardia delle loro caratteristiche culturali. Diversamente dal Trentino Alto-Adige e dalla Valle d'Aosta, manca l'esplicito riferimento alla minoranza etnica locale, ovvero alla comunità slovena.
7 aprile: Viene approvata la nuova costituzione jugoslava che attribuisce maggiori competenze alle repubbliche che compongono la federazione. Il nome dello stato viene modificato da "Repubblica federativa popolare" in "Repubblica federativa socialista". |
1965 |
23 luglio:
Nonostante le manifestazioni di protesta della destra, per la prima volta nella storia repubblicana un membro della minoranza slovena, Dušan Hreščak, eletto per il PSI, entra a far parte della giunta comunale di Trieste.
24 luglio: La Jugoslavia inizia una riforma economica di ampio respiro volta ad aprire il paese al mercato internazionale. |
1967 |
17 maggio:
All'università di Zagabria inizia la cosiddetta "primavera croata" ovvero un movimento che chiede una maggiore autonomia della Croazia da Belgrado. Alcuni anni dopo, accusato di stimolare il nazionalismo croato e di avere mire secessioniste il movimento viene represso.
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1969 |
agosto:
Si manifesta il primo contrasto pubblico tra Lubiana ed il governo federale. Al centro dello scontro che porta alle dimissioni del premier sloveno Stane Kavčič ci sono interessi divergenti sugli investimenti infrastrutturali.
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1971 |
23 marzo:
Tito si reca in visita ufficiale a Roma.
novembre-dicembre: La "primavera croata", iniziata nel 1967, culmina in movimenti di massa che vengono repressi con l'accusa di alimentare derive nazionaliste. |
1974 |
21 febbraio:
In Jugoslavia viene approvata un nuova costituzione che rafforza il decentramento dando al paese un assetto semi-confederale.
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1975 |
10 novembre:
Italia e Jugoslavia firmano gli accordi di Osimo con cui si ufficializza il tracciato di confine esistente stabilito con il Memorandum di Londra nel 1954. Viene confermata quindi la sovranità jugoslava sulla Zona B di Trieste suscitando un'ondata di proteste in città. Il trattato riconosce inoltre alla comunità slovena in Italia il diritto all'uso ufficiale della propria lingua.
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1978 |
23 giugno:
Josip Broz Tito viene dichiarato presidente a vita.
20 novembre: A Venezia si costituisce la Comunità di lavoro Alpe Adria di cui sono membri regioni e länder di Austria, Germania, Italia e Jugoslavia dell'area alto adriatica allo scopo di rafforzare le relazioni tra enti territoriali sotto la sovranità di paesi con regimi politici ed economici differenti. |
1980 |
4 maggio:
All'età di 87 anni muore a Lubiana il presidente Tito dopo 35 anni di governo ininterrotto.
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1989 |
autunno:
La Jugoslavia si trova schiacciata dall'iper-inflazione con un aumento dei prezzi che raggiungono il 2.500% annuo.
novembre: I ministri degli Esteri di Austria, Italia, Jugoslavia e Ungheria firmano l'accordo per la nascita dell'Iniziativa quadrilaterale. Lo scopo è avvicinare i paesi attraverso la cooperazione economica, tecnica e scientifica e la realizzazione di progetti nei settori dei trasporti, della tutela ambientale, dell'energia, delle telecomunicazioni e del turismo. Nel maggio del 1990, con l'ingresso della Cecoslovacchia, l'iniziativa prende il nome di Pentagonale e nel 1991, a seguito dell'adesione della Polonia, diviene Esagonale. 10-11 dicembre: A Zagabria vengono organizzate manifestazioni a favore della liberalizzazione politica. La Lega dei comunisti di Croazia (SKH) decide a favore di libere elezioni. |
1990 |
20 maggio:
I delegati sloveni e croati abbandonano il congresso del partito e si staccano dalla Lega comunista di Jugoslavia.
marzo: In Slovenia il parlamento elimina la dicitura “socialista” dal nome della repubblica. 8 aprile: Si tengono le prime elezioni libere e pluripartitiche in Slovenia dove il partito comunista viene sconfitto da un'ampia coalizione di partiti di centro-destra. Alla presidenza della repubblica, tuttavia, viene riconfermato Milan Kučan già membro della Lega dei comunisti jugoslavi. 6 maggio: In Croazia si tengono le prime elezioni libere e vince il partito nazionalista HDZ (Hrvatska demokratska zajednica - Unione democratica croata) guidato da Franjo Tudjman. 23 dicembre: In Slovenia si tiene il referendum sull'indipendenza dalla Federazione jugoslava: la maggioranza dei votanti si esprime a favore della secessione. |
1991 |
19 maggio:
In Croazia si tiene il referendum sull'indipendenza dalla Federazione jugoslava: la maggioranza dei votanti si esprime a favore della secessione.
25 giugno: Croazia e Slovenia proclamano l'indipendenza dalla Repubblica federale socialista jugoslava. I governi delle due nuove repubbliche si dichiarano eredi degli accordi stipulati tra Italia e Jugoslavia per quanto di loro competenza. 25 giugno: Inizia in Slovenia la guerra di dissoluzione jugoslava. Qui la guerra prende il nome di “guerra delle dogane” e ha una durata di 10 giorni. luglio: In Croazia inizia la guerra che si protrae fino al 1995. Fasi di violenti combattimenti si alternano a periodi di congelamento del conflitto. |
1992 |
15 gennaio:
Gli stati della Comunità europea riconoscono l'indipendenza di Slovenia e Croazia.
aprile: La guerra di dissoluzione jugoslava si estende alla Bosnia Erzegovina. Croazia e Serbia sono coinvolte militarmente nel conflitto intendendo spartirsi il territorio del paese vicino appena dichiaratosi indipendente. La Repubblica socialista federativa jugoslava cessa di esistere. 22 maggio: Slovenia e Croazia sono ammesse come stati membri alle Nazioni Unite. 16-17 luglio: L'Iniziativa esagonale, nata nell'89, prende il nome di Iniziativa centro-europea (InCE) e Bosnia-Erzegovina, Croazia e Slovenia, i nuovi stati nati dalla dissoluzione della Jugoslavia, ne diventano membri. |
1993 |
ottobre:
I tre ministri degli Esteri italiano, croato e sloveno istituiscono ufficialmente le due commissioni miste storico-culturali italo-slovena e italo-croata. Ciascuna delle commissioni è incaricata di stendere un rapporto sulla storia delle relazioni tra i rispettivi paesi. La Commissione italo-croata non inizia mai i lavori. Quella italo-slovena, invece, porta a termine il proprio mandato.
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1994 |
aprile:
L'Italia blocca la domanda di associazione all'Unione Europea avanzata dalla Slovenia. Il contenzioso italo-sloveno verte sul tema della restituzione degli immobili appartenuti agli esuli italiani. A seguito della pressione italiana, il consiglio dei ministri dell'UE per quattro volte non si accorda sull'apertura delle trattative per l'adesione della Slovenia.
ottobre: Il ministro degli Esteri italiano Antonio Martino e quello sloveno Lojze Peterle si incontrano ad Aquileia e giungono ad un accordo secondo cui, in cambio dell'accettazione italiana della sua candidatura, la Slovenia avrebbe armonizzato la propria normativa immobiliare alle norme dell'UE e congelato la vendita di immobili appartenuti agli italiani prima dell'esodo. I due paesi si accordano inoltre sulla tutela delle rispettive minoranze. Il parlamento sloveno, tuttavia, non ratifica l'accordo siglato dal suo ministro degli Esteri impedendo la soluzione della crisi. |
1995 |
31 agosto:
Viene firmato il cosiddetto compromesso Solana, dal nome del ministro degli Esteri spagnolo che lo aveva proposto: la Slovenia si impegna a consentire l'acquisto di immobili sul proprio territorio da parte di cittadini di altri stati membri dopo quattro anni dalla sua adesione all'Unione. Il coinvolgimento dell'UE sulla questione delle proprietà sblocca la candidatura slovena. Si risolve, infatti, il problema del veto italiano sganciando le due questioni: quella della restituzione delle proprietà agli esuli italiani e quella del diritto di cittadini stranieri ad acquistare immobili.
21 novembre: Gli USA ottengono da Serbia, Croazia e Bosnia Erzegovina la firma degli Accordi di Dayton (Ohio-Usa) che mettono fine alla guerra di dissoluzione jugoslava. |
1996 |
10 giugno:
La Slovenia presenta la sua domanda ufficiale di ingresso come stato membro dell'Unione Europea.
23 ottobre: Italia, Slovenia e Ungheria promuovono la cosiddetta Trilaterale con cui si impegnano a promuovere iniziative congiunte di cooperazione. |
1997 |
11 marzo:
Il presidente del consiglio italiano Romano Prodi si reca in visita a Lubiana accompagnato da rappresentanti del mondo produttivo.
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1998 |
marzo:
Hanno ufficialmente inizio i negoziati per l'adesione della Slovenia nell'Unione Europea.
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1999 |
10 dicembre:
Muore il presidente croato Franjo Tudjman.
15 dicembre: Il parlamento italiano approva la legge quadro n.482/1999 recante "Norme di legge per la tutela delle minoranze linguistiche storiche", in attuazione dell'art. 6 della Costituzione. Per la prima volta, la minoranza slovena viene riconosciuta ufficialmente come una delle 12 minoranze linguistiche storiche autoctone in Italia. |
2000 |
gennaio:
In Croazia si tengono le elezioni politiche e presidenziali. La coalizione di centro-sinistra guadagna la maggioranza parlamentare mentre Stjepan Mesić, del partito popolare, viene eletto presidente della repubblica. Inizia la democratizzazione del paese.
luglio: La commissione storico-culturale italo-slovena rende pubblico il proprio rapporto. Redatto in sloveno e italiano, il testo viene consegnato ai rispettivi ministri degli Esteri ma trova limitata diffusione tanto sui media quanto sulle riviste scientifiche. |
2001 |
23 febbraio:
Viene approvata la legge n.38/2001 recante "Norme per la tutela della minoranza linguistica slovena nella regione Friuli Venezia Giulia".
29 marzo: Viene approvata la legge n.137/2001 recante "Disposizioni in materia di indennizzi a cittadini e imprese operanti in territori della ex Jugoslavia, già soggetti alla sovranità italiana" con cui si stabilisce il diritto all'indennizzo degli esuli italiani per le proprietà perse in Slovenia e Croazia dopo la guerra. |
2003 |
21 febbraio:
La Croazia presenta la sua domanda ufficiale di ingresso come stato membro dell'Unione Europea.
giugno-dicembre: L'Italia è presidente di turno dell'Unione Europea e adotta una politica di sostegno all'integrazione europea dei Balcani. |
2004 |
30 marzo:
Viene promulgata la legge n.92/2004 che riconosce il 10 febbraio come "Giorno del ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata delle vicende del confine orientale.
1 maggio: La Slovenia entra nell'Unione Europea insieme ad altri nove paesi. L'allora Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, si reca a Gorizia per festeggiare l'allargamento a est dell'Unione nella piazza della Transalpina, sino ad allora simbolo della divisione tra Italia e Slovenia. |
2005 |
3 ottobre:
Hanno ufficialmente inizio i negoziati per l'adesione della Croazia all'Unione Europea.
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2006 |
6 febbraio:
A Venezia si tiene la conferenza di inaugurazione dell'Euroregione Adriatica promossa dal Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d'Europa. Comprende regioni dei paesi europei che si affacciano sul Mare Adriatico (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro, Slovenia) e si prefigge di stimolare iniziative di cooperazione.
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2007 |
1 gennaio:
La Slovenia adotta l'euro come moneta ufficiale.
16 novembre: La Regione autonoma Friuli Venezia Giulia approva la legge n. 26/2007 recante "Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena". 21 dicembre: La Slovenia entra nella cosiddetta area Schengen e i 280 chilometri di confine che la separano dall’Italia vengono aperti. Da allora i valichi tra Italia e Slovenia si possono attraversare senza esibire i documenti. Le frontiere tra Slovenia e Croazia, invece, diventano più rigide. |
2008 |
gennaio-giugno:
La Slovenia è presidente di turno dell'Unione Europea. E' il primo paese tra i nuovi stati membri ad essere titolare del semestre di presidenza dell'Unione.
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